“Stop Green Pass e denuncia penale per chi lo chiede”, ma è una bufala.

“Stop Green Pass e denuncia penale per chi lo chiede”, ma è una bufala.

Ottobre 14, 2021 Off Di Redazione

Nessuno stop al Green Pass sulla Gazzetta Ufficiale e soprattutto nessuna denuncia è prevista per chi lo richiede, quanto riportato sulla schermata che circola in queste ore sui social è una bufala.

Green Pass

Nella schermata in questione si vede un documento in parte sfocato, su cui si legge:

IL PASS VERDE così come l’ app Immuni è andato ….
SULLA GAZZETTA UFFICIALE LO STOP AL PASS VERDE DAL GARANTE DELLA PRIVACY.
Non solo NON è obbligatorio, ma chi lo richiede è passibile di DENUNCIA PENALE.

Non è prevista alcuna denuncia per chi richiede l’esibizione del Green Pass per l’accesso ai luoghi nei quali la normativa vigente lo prevede. Dove previsto gli addetti al controllo della certificazione verde sono al contrario tenuti a chiederne l’esibizione, proprio per legge.

Il Garante della Privacy non ha dato alcuno stop al Green Pass, cosi come è possibile leggere nel testo della Gazzetta Ufficiale a cui la schermata fa riferimento, consultabile sul sito della Gazzetta o cliccando qui. Ciò che viene emanato nella delibera del 23 Aprile 2021 è un :

Avvertimento in merito ai trattamenti effettuati relativamente alla certificazione verde per COVID-19, prevista dal decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52. (Provvedimento n. 156). (21A02576) (GU Serie Generale n.104 del 03-05-2021)

Green Pass

Tutti gli atti ed i provvedimenti pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale sono consultabili gratuitamente sul sito ufficiale gazzettaufficiale.it ed è quindi semplice verificare ogni notizia dubbia in merito.

Il Garante della Privacy, come è possibile leggere nell’intervista pubblicata sul sito garantedellaprivacy.it rileva una serie di criticità in merito alla gestione dei dati personali. In particolare Pasquale Stanzione, presidente dell’Autority per la protezione dei dati personali, spiega che:

Così com’è, la norma non circoscrive sufficientemente l’ambito di utilizzo dei pass, con il rischio di interpretazioni, magari in buona fede, che però abbiano l’effetto di estenderne indebitamente il perimetro. Non vi è una chiara definizione dei protagonisti del trattamento (titolare e responsabile in particolare) necessaria invece, a tacer d’altro, per l’esercizio, da parte degli interessati, dei diritti loro riconosciuti dalla disciplina privacy. Inoltre, la previsione di due modelli diversi di pass a seconda che siano tampone negativo o da guarigione o, invece, da vaccino andrebbe sostituita dall’indicazione della sola scadenza temporale del certificato. Vanno poi introdotte garanzie adeguate alla natura dei dati trattati, che sono sensibili».

(fonte)

Non è certo la prima notizia falsa in circolazione relativa al green pass, come dimostra la finta schermata del Televideo di cui ci siamo occupati in questo articolo.

“GREEN PASS ILLEGALE”, la finta pagina del Televideo. (lebufaledellarete.com)