Il “Protocollo Covid” che sequestra i bambini a scuola non esiste

Il “Protocollo Covid” che sequestra i bambini a scuola non esiste

Giugno 18, 2020 Off Di Redazione

Circola sui social un immagine allarmante riguardo un presunto protocollo COVID che da settembre verrà applicato nelle scuole italiane. Lo diciamo subito: questo cosiddetto protocollo Covid non esiste.

Il meme realizzato su fondo nero con scritte gialle recita:

A settembre quando riapriranno le scuole se trovano vostro figlio con la febbre secondo il protocollo COVID studiato da quei delinquenti di Stato i dirgenti scolastici non chiameranno voi ma il 118 e poi chissà.
A casa mia lo definiscono sequestro di persona.

Genitori andate in direzione e fatevi dare copia della circolare COVID e diffidate la scuola a praticare qualsiasi atteggiamento simile.

Non esiste nessun protocollo covid ne tanto meno una circolare COVID di cui chiedere una copia, visto che le scuole sono chiuse ed al momento non è ancora stata stabilita la normativa sulla riapertura.

Il “Protocollo Covid” non esiste

Sul sito del Ministero dell’Istruzione non c’è traccia di questo fantomatico protocollo covid. L’ultima ordinanza ministeriale emessa risale al 22 maggio 2010 e riguarda l’adozione dei libri di testo per l’anno scolastico 2020/21.

In questi giorni si stanno vagliando le possibilità ed i modi di un rientro in sicurezza a settembre degli studenti nelle scuole, ma nulla per il momento è stato ancora deciso in via definitiva.

Sono state fatte varie ipotesi nelle ultime settimane come quella di effettuare le lezioni con parte degli studenti in aula e parte a distanza, o come quella di installare dei divisori in plexiglas sui banchi, ma nulla è ancora stato deciso in via definitiva.

Il Decreto scuola approvato lo scorso 6 giugno ha stabilito le questioni più urgenti, come la conclusione dell’anno scolastico 2019/20 e lo svolgimento della prova di stato.

Ad inizio Giugno, il Ministro dell’Istruzione aveva tenuto due ore di videoconferenza sulla scuola. Con la presenza del Premier Conte ed altri cinquantatré interlocutori, il Ministro Azzolina offrì un primo quadro sui rientri in classe. Si trattava di ipotesi che vagliavano due possibili situazioni.

La prima in cui il contagio prosegua in maniera molto lenta. La seconda in cui il contagio viaggi con un ritmo più sostenuto e che necessiti di mantenere misure di distanziamento. A seconda dello stato del virus, per dare sicurezza agli studenti si potranno prevedere “pannelli in plexiglas a scuola a Settembre nelle aule a compartimentare i banchi” e, se necessario, “pensare a tensostrutture e opere di edilizia leggera nelle aree esterne degli istituti scolastici”.

Inoltre il Ministro scartò l’ipotesi di turni, alternando giorni ed alunni. La Azzolina si vedeva, invece, favorevole alla rimodulazione dell’unità oraria, portando l’ora scolastica a 40 minuti.

(Fonte)

Questa sul protocollo covid è solo l’ultima bufala in ordine di tempo delle tante in circolazione sul corona virus.