“Pilota confessa: per anni ho spruzzato scie chimiche”. Torna la bufala del 2015

“Pilota confessa: per anni ho spruzzato scie chimiche”. Torna la bufala del 2015

Luglio 21, 2020 Off Di Redazione

Torna a circolare dopo anni la bufala in cui un pilota confessa di aver spruzzato per anni scie chimiche nei celi italiani. L’articolo pubblicato per la prima volta da IL FATTO QUOTIDAINO (che non è il Fatto Quotidiano) nel 2015 inspiegabilmente in queste ore torna a rimbalzare sui social, probabilmente a causa della funzione ACCADDE OGGI di Facebook.

Il Fatto QuotiDAino non è altro che l’ennesima versione con nuovo nome del sito di bufale Il Giomale.it, gia nuovo nome del sito Rebubblica.

Il sito riprende in tutto e per tutto sia la grafica precedente che i contenuti, perfino la mail nei contatti è quella vecchia ovvero Rebubblica@hotmail.com

Questo sito sfrutta la somiglianza del suo nome con quello della nota testata giornalistica “IL FATTO QUOTIDIANO” con cui non ha niente a che vedere.

La bufala, in perfetto stile complottista riprende uno dei cavalli di battaglia più noto fra le leggende della rete: le scie chimiche.

Avevamo trattato questa bufala già all’epoca in questo articolo.

Il Fatto QuotidAino è stata per anni una delle principali fonti di bufale della rete, a cui attingono spesso altri portali “bufalari” e si incasella in maniera piuttosto scorretta nel filone delle “una testate satiriche“, i cui redattori sono ben consapevoli del fatto che gli articoli pubblicati sono frutto della fantasia. Purtroppo non sempre questo concetto è chiaro agli internauti che si imbattono nelle loro bufale e le condividono sui loro profili social diffondendole per il web.

A nostro avviso vi è un uso scorretto della definizione “magazine satirico” in quanto gli articoli pubblicati non hanno per niente il taglio comico che questa definizione comporta.

Cosa c’è di satirico in questo articolo sulle scie chimiche?

La Corte di Cassazione italiana definisce cosi la satira:

« È quella manifestazione di pensiero talora di altissimo livello che nei tempi si è addossata il compito di castigare ridendo mores, ovvero di indicare alla pubblica opinione aspetti criticabili o esecrabili di persone, al fine di ottenere, mediante il riso suscitatoun esito finale di carattere etico, correttivo cioè verso il bene. »

Non essendoci alcuna prova a risconto di quanto descritto in questo articolo (e neppure dell’esistenza delle scie chimiche) si può tranquillamente definirlo una bufala.