
“Gubbio Maxi intossicazione in un ristorante a causa del tonno avariato”, ma è una bufala.
Ottobre 24, 2022Sul web da giorni non si fa che parlare della intossicazione alimentare che sarebbe toccata agli avventori di un ristorante di Gubbio a cui sarebbe stato servito del tonno avariato. La notizia è rimbalzata rapidamente attraverso i social suscitando una vera valanga di meme e reazioni. A quanto pare però si tratta di una notizia falsa. Tutto sarebbe partito da uno scherzo che si sarebbe ingigantito di bocca in bocca fino ad arrivare ai media nazionali nella versione che tutti abbiamo letto o sentito.
“Solo lo scherzo di un gruppo di amici”
In tanti sul web hanno fatto notare come l’immagine che documentava i pantaloni del signor Biscotto (uno dei protagonisti della vicenda), girasse in rete già prima del 2 Ottobre, data in cui sarebbe avvenuto il famoso pranzo. I famosi pantaloni diventati “color cacao” dopo l’improvviso attacco di diarrea sarebbero in realtà uno scherzo di carnevale acquistabile in rete.
Molti quotidiani locali inoltre si sono affrettati a smentire l’accaduto.

La Asl: “A noi nessuna segnalazione in merito”
Cosi riporta la vicenda il Resto del Carlino in questo articolo:
A Gubbio diversi commensali (pare una quarantina) sarebbero rimasti intossicati dal tonno, consumato crudo a quanto pare, accusando sintomi gastrointestinali come vomito e diarrea. Alcuni dettagli fondamentali di quanto accaduto devono ancora emergere ma pare che il gruppo, fra cui numerosi pesaresi, si fosse appunto riunito per pescare e poi mangiare tonno.
Il pranzo però non sarebbe andato come previsto: diversi partecipanti sono stati colti da attacchi di dissenteria acuta e vomito. Ora, sul fatto che la notizia sia esattamente così come circola sui social, vi sono dei dubbi. Specie su alcune apparenti incongruenze. Fatto sta che però il web è impazzito e il pranzo di Gubbio è diventato virale. La prima incongruenza riguarda la data dei fatti.
L’evento risalirebbe al 2 ottobre scorso, ma se ne è avuta notizia solamente oggi, dopo ben tre settimane. Inoltre il gestore del locale avrebbe effettivamente servito del pesce crudo (e si tratterebbe di tonni pescati dai commensali), però fatto sfilettare da un altro ristorante. Infine, a quanto risulta, non esisterebbe alcuna denuncia su questa intossicazione alimentare a Gubbio, e nessun controllo sarebbe affettivamente scattato nel locale interessato dalla vicenda.
La Asl Umbria 1 sulla questione ha emesso anche un comunicato ufficiale in cui si legge:
«In riferimento agli eventi riconducibili ad un pranzo collettivo a base di pesce che sarebbe avvenuto lo scorso 2 ottobre a Gubbio – ha reso noto la Usl Umbria 1 -, il pronto soccorso dell’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino ha registrato tre accessi di persone che hanno partecipato al suddetto convivio ma con sintomatologie non riconducibili a tossinfezioni alimentari, tra cui una persona che è stata visitata per aver riportato una lieve ferita dopo un incidente stradale e che, dopo gli opportuni controlli, è stato dimessa». «Nessun caso di malattia infettiva o di intossicazione alimentare è stata segnalata, neppure in via ufficiosa, al servizio di igiene e sanità pubblica della sede di Gubbio dell’Usl Umbria 1» è stato sottolineato ancora nella nota. (Fonte LA STAMPA)

Il ristoratore e la foto con Biscotto
Massimo Casoli, proprietario del ristorante Federico da Montefeltro di Gubbio, si è affrettato a chiarire l’accadutoLe notizie sull’intossicazione sono false, tutte false. Nessuna intossicazione“. E l’intervento del 118 per soccorrere due clienti in preda al malessere? “Il 118 è intervenuto, ma non per una intossicazione. Abbiamo chiamato l’ambulanza perché due persone, fratello e sorella, hanno avuto un abbassamento di pressione…sono stati interventi che nulla hanno a che vedere con la qualità o la tipologia del cibo somministrato nel mio ristorante, con la preparazione dello stesso o con i metodi di cottura utilizzati, come a qualcuno piacerebbe far credere”. Poi la chiusa: “Ci siamo mossi legalmente“. Nel frattempo al ristorante di Gubbio sono arrivate anche Le Iene, il cui inviato è stato fotografato spiritosamente a fianco al titolare che su Facebook è tornato sulla questione: “Quel che ha avuto inizio come un semplice ‘sparlare’ si sta protraendo nel tempo e soprattutto, considerato che la divulgazione di notizie false e diffamatorie sta arrecando un danno all’immagine del ristorante, anche ben oltre i confini della città, invito chiunque a cessare simili comportamenti”. Siamo a un passo dalla diffamazione, che è un grave reato penale. (Fonte Tiscali FoodCulture)

BUFALA VERGOGNOSO! L’INSALATA FINTA CHE CI FANNO MANGIARE! (lebufaledellarete.com)
Anche Umbria On prova a far luce sulla vicenda in questo articolo, in cui si legge:
Nei giorni scorsi, intuita la situazione, il locale che aveva ospitato il pranzo – il ristorante Federico da Montefeltro di Gubbio – ha ricostruito la propria versione dei fatti. A ruota sono intervenuti anche l’associazione di pescatori e l’azienda sanitaria Usl Umbria 1. Con versioni concordanti nel qualificare la vicenda come una ‘colossale bufala’.
e ancora:
«In questi giorni – scrive la direzione del ristorante su Facebook – si stanno divulgando nella nostra città alcune voci in merito ad una presunta intossicazione che avrebbe colpito alcuni clienti del ristorante, durante un pranzo tenutosi domenica 2 ottobre scorso nel nostro ristorante. In un primo momento, sperando che le suddette voci, del tutto infondate, si sarebbero placate da sole, ho ritenuto più sensato non intervenire in alcun modo. Ad oggi, purtroppo, dopo aver constatato che a distanza di giorni tali supposizioni (perché di questo si tratta, solo di ‘chiacchiere’) vengono ancora alimentate da mere voci di popolo, senza che nessuno conosca realmente i fatti, mi trovo costretto, mio malgrado, a replicare in proposito per precisare quanto segue. Corrisponde a verità che il giorno del pranzo sia intervenuto, presso il ristorante, personale medico del 118; tuttavia tale intervento si è reso necessario per problemi personali di salute che hanno afflitto due avventori, ma che nulla hanno a che vedere, in alcun modo, con la qualità e/o tipologia del cibo somministrato presso il ristorante, con la preparazione dello stesso o con i metodi di cottura utilizzati, come a qualcuno piacerebbe far credere. (Fonte Umbria On)