
La bufala della recita di Natale annullata a Moie per “non cattolici offesi”
Novembre 15, 2019
La bufala della recita di Natale annullata a Moie per “non cattolici offesi”. La preside: “La recita si farà”.
La bufala della recita di Natale annullata per “rispetto” delle altre religione è diventata ormai un appuntamento fisso del periodo pre natalizio. Stavolta tocca alla scuola scuola dell’Infanzia G.Rodari di Moie diventare protagonista dell’ennesima fake news anti integrazione con tanto di “non cattolici offesi”.
A dare la notizia, rilanciata immediatamente dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni è il Messaggero.it in questo articolo, ma arriva immediatamente la replica della dirigente scolastica Patrizia Leoni, che ha immediatamente diramato un comunicato stampa in cui dichiara che “la recita si farà“.
La risposta della preside “La recita si farà”.
Nel comunicato stampa la preside scrive:
“Il simbolo della Natività non offende nessuna sensibilità religiosa e anzi, spesso, nella sua storia, questo Istituto ha consentito momenti di autentica inclusione interculturale, al di fuori di rigidi e precostituiti schemi mentali ed in questa prospettiva va concepito e andrà realizzata la recita nella scuola di Moie.»
Sempre la dirigente scolastica Leoni commenta così la diffusione della notizia falsa che la recita sarebbe stata annullata a causa dei “non cattolici offesi“:
“Dispiace sottolineare la intempestività di tale uscita comunicativa senza la preventiva interlocuzione con la Dirigenza. L’enfasi con cui è stata divulgata questa non-notizia rischia di compromettere l’immagine di un corpo docenti che, nella sua globalità, sono fiera di guidare e di una scuola che per anni è stata il faro di iniziative all’avanguardia (basterebbe leggere il PTOF dell’Istituto)“.
La bufala ciclica della “recita di Natale Vietata” per non offendere i mussulmani
Il post di Giorgia Meloni
Non si è fatto attendere il post di rilancio della notizia con tanto di indignazione di Giorgia Meloni che sul suo profilo Facebook scrive.
Prima era “discriminatorio” il crocifisso, poi il presepe, ora le recite di Natale.
Ma sono i bimbi a sentirsi offesi, o è il fanatismo ideologico di qualche dirigente a spingere per censurare ogni simbolo e tradizione della nostra cultura?
Come detto però si tratta di una notizia falsa.