LA BUFALA DELLA “BENZINA A 0,99 EURO/LITRO ENTRO NATALE. LA DECISIONE DELL’OPEC”

LA BUFALA DELLA “BENZINA A 0,99 EURO/LITRO ENTRO NATALE. LA DECISIONE DELL’OPEC”

Dicembre 7, 2015 0 Di bufalepertuttiigusti

benzina

La notizia falsa di un repentino crollo del prezzo della benzina “Entro Natale” sta facendo il giro del web. La notizia è questa:

Il prezzo della benzina in Italia, da domani, calerà vistosamente fino a raggiungere quota 1 euro entro Natale di quest’anno. Si avete capito bene, lo straordinario fenomeno che avverrà nei prossimi giorni è frutto della decisione di oggi dell’Opec al meeting annuale (4/12/2015), di alzare ulteriormente la produzione di petrolio fino al tetto record di 31,5 milioni di barili al giorno. Produzione altissima e mai vista prima, che letteralmente inonderà il mondo di Petrolio abbassandone a dismisura i prezzi

Ovviamente è una bufala. Vediamo perché:

  • Nessuna testata giornalistica accreditata riporta la notizia. Una notizia del genere meriterebbe la prima pagina di quotidiani e telegiornali eppure non è riportata da nessuna agenzia di stampa, a partire dall’Ansa.
  • La notizia è datata 4 Dicembre 2015 e annuncia che “il prezzo della benzina da domani calerà vistosamente”. Quindi il prezzo avrebbe dovuto calare sempre più già dal 5 Dicembre ad oggi e come è facile verificare questo non è accaduto.
  • Il sito MAFIA-CAPITALE.IT è un sito che pubblica esclusivamente bufale, identificato da tempo dagli esperti del settore.

Si tratta della classica bufala acchiappa click che sfrutta un tema che interessa tutti e che quindi diventa di facile condivisione.

Le parole dell’uno o dell’altro ministro dei membri Opec hanno il potere di cambiare in tempo reale le quotazioni del petrolio (e quindi del prezzo della benzina), anche di parecchi punti percentuali.

In realtà non vi è un diretto collegamento fra il prezzo del petrolio (che viene notoriamente calcolato “al barile”) e quello della benzina. Quindi non è assolutamente detto che il diminuire del primo determini una diminuzione anche del secondo. Inoltre basta consultare i siti che quotidianamente pubblicano le quotazioni petrolifere per capire che la situazione è ben diversa da quella descritta in questa bufala.