No. Il Laboratorio di Whuan non è della Glaxo (che non posside la Pzifer)

No. Il Laboratorio di Whuan non è della Glaxo (che non posside la Pzifer)

Dicembre 29, 2020 Off Di Redazione

Circola in rete una teoria del complotto secondo la quale il famoso laboratorio di Whuan da cui sarebbe sfuggito il virus del Covid 19 sarebbe “guarda caso” di proprietà della Galxo, una delle aziende farmaceutiche che ha sviluppato il vaccino per il corona virus, che a sua volta sarebbe proprietaria della Pzifer.

La teoria in questione è falsa. Il testo che riportiamo qui sotto non è altro che l’ennesimo copia e incolla partito da chissà chi, privo di ogni fondamento:

“ il laboratorio cinese in realtà è di proprietà della Glaxo, che guarda caso è anche proprietaria della Pfizer, che guarda caso fa gestire i suoi interessi alla Black rock, che guarda caso gestisce anche gli interessi della Open foundation society (Soros), che guarda caso gestisce gli interessi della Axa francese, che guarda caso attraverso la Winthertour ( tedesca) ha costruito il laboratorio cinese, che guarda caso controlla le banche centrali, che guarda caso è azionista di riferimento sia della Unipol sia dell’MPS, che guarda caso è il maggior finanziatore di Renzi, che guarda caso ha una fondazione che si chiama Open, e guarda caso gli uffici di Grillo si trovano nel palazzo di Soros a Londra. Se non è chiaro continuo, sul perché questo virus è stato generato “ 

Allora andiamo con ordine:

Glaxo non è proprietaria della Pfizer

La Pfizer è una SPA, di conseguenza l’elenco dei suoi azionisti è di dominio pubblico e tra questi non c’è la Glaxo.

Le due case farmaceutiche non sono parte di uno stesso gruppo societario, ma al contrario sono concorrenti. L’affermazione che la Glaxo sia “guarda caso” proprietaria della Pzifer è quindi una bufala.

Il Laboratorio di Whuan non appartiene a Glaxo

Il Laboratorio di Whuan di cui parla il post non solo non appartiene alla Glaxo, ma a nessuna casa farmaceutica. Si tratta di una di proprietà statale del governo cinese.

Un elenco di connessioni sparse

Il post fa un lungo elenco di presunte connessioni che mira a “spiegare” un fantomatico complotto di Big Pharma sapendo benissimo che l’utente medio non verificherà se sono vere o false.

Se poi ci aggiungiamo il nome dell’onnipresente Soros ecco che la teoria del complotto è fatta.

Eppure già solo nelle prime due righe vengono fatte due affermazioni false che bastano da sole a smontare tutto il ragionamento.