
“Gabbiano rapisce un cane”, è realmente possibile?
Luglio 21, 2022La storia di un gabbiano che rapisce un cane sta facendo il giro del web, suscitando ovviamente domande e perplessità. Può un gabbiano compiere realmente un azione del genere o siamo di fronte ad una leggenda metropolitana? La vicenda è accaduta nei giorni scorsi a Napoli, all’interno dell’area verde del Real Bosco di Capodimonte, una delle più ampie aree verdi del capoluogo campano, dove una turista straniera ha assistito sotto gli occhi esterrefatti di alcuni passanti al rapimento da parte di un gabbiano del suo Pinsher. L’uccello si sarebbe gettato in volo sul cane di piccola taglia, lasciato libero di scorrazzare per i viali senza guinzaglio, riuscendo addirittura a sollevarlo in aria e portarlo via in volo. Del cane non si sarebbe trovata più traccia e la cosa ha ovviamente generato preoccupazione fra i visitatori del parco.
A riferire la vicenda è stato Carlo Restaino, consigliere della III Municipalità Stella – San Carlo all’Arena, che a la Stampa ha dichiarato:
«Quest’episodio mi è stato riferito da una mia amica, che è stata testimone oculare. Mi ha detto che la proprietaria del cagnolino era una cittadina straniera, forse una turista. E ha raccontato delle fasi della sua cattura, con il gabbiano che ha puntato la preda dall’alto ed è arrivato in picchiata riuscendo ad afferrarlo e a portarlo via. E non è l’unico episodio del genere avvenuto in città» Fonte La Stampa
In tanti sui social si sono chiesti se un gabbiano possa realmente compiere una azione del genere, considerato che non si tratta di un rapace, ma di un volatile con le zampe palmate che di conseguenza non può aver afferrato il cane come farebbe ad esempio un aquila. Eppure a quanto pare pur essendo un fatto molto raro non siamo di fronte ad un caso isolato.
Il parere dell’esperto: “Un caso raro”

Secondo Andrea Brutti, responsabile dell’Ufficio Fauna selvatica dell’Enpa il gabbiano potrebbe avrebbe agito non per istinto predatorio, ma per proteggere la sua prole. Brutti commenta così l’accaduto in questo articolo de La Stampa:
«Anzitutto bisogna premettere che in questo caso così specifico ci sono molte cose da accertare: esistono tante versioni un po’ diverse fra di loro. Quello che si può dire è che i gabbiani, come molti altri animali durante la fase di riproduzione, diventano estremamente possessivi dei propri piccoli. E quindi, più che un tentativo di predazione per fame, ammesso che sia avvenuto, mi dà più l’impressione che l’animale abbia percepito la presenza del cane come un pericolo. Non ci dobbiamo fermare sulle dimensioni del cane perché a livello di fisionomia è comunque un predatore, a prescindere che sia un Pastore tedesco o un Pinscher nano. Sarebbe comunque un fatto di molto raro e, tra l’altro, ricordiamo anche che i gabbiani non sono rapaci, non hanno artigli che consentono di predare l’animale e portarselo a mangiare da qualche parte: anche se a noi il gabbiano reale sembra molto grande, in realtà è per lo più fatto di piume, con ossa cave e pesa molto poco. Detto questo una madre può mettere in atto dei comportamenti molto protettivi nei confronti della prole, quindi minacciosi nei confronti di qualsiasi intruso. In natura non esiste il cattivo e il buono, esistono dei comportamenti, esistono degli adattamenti. Esistono degli animali che sono strutturati anche a livello comportamentale per adottare la migliore strategia di sopravvivenza per loro e per la loro prole».
La storia del gabbiano che rapisce un cane quindi seppur incredibile è a quanto pare una circostanza che seppur rara potrebbe verificarsi. Ovviamente parliamo di cani o animali di piccola taglia come il pinscher protagonista di questa incredibile vicenda.