
Falsa ordinanza della Regione Campania, la denuncia di De Luca.
Maggio 19, 2020Il presidente della regione Campania avverte la cittadinanza sulla diffusione di una falsa ordinanza della Regione Campania.
L’avviso arriva tramite i social ufficiali attraverso i quali De Luca denuncia la presenza in rete di un ordinanza perfettamente contraffatta, con tanto di carta intestata della regione.
Queste le parole di De Luca:
“Ennesima falsa ordinanza, perfettamente contraffatta su carta intestata della Regione Campania, che in queste ore sta girando in rete e sugli strumenti di condivisione digitale. Provvederemo a segnalare alla Polizia Postale anche questa ennesima bufala. È preoccupante che in un momento così delicato continuino a circolare molte, troppe fake news. Sono azioni di grande irresponsabilità. Vi invitiamo a seguire soltanto le comunicazioni che arrivano dal Governo, dal Ministero, e per quanto concerne la Regione Campania, dal sito istituzionale, dal Burc e dalle nostre pagine social ufficiali che stiamo utilizzando per tenervi costantemente e puntualmente aggiornati in tempo reale sui provvedimenti attuati a tutela della salute di tutti i cittadini e per contenere gli effetti sanitari ed economici causati dall’emergenza COVID-19.
La falsa ordinanza della Regione Campania arriva a seguito della mancata firma da parte di De Luca dell’intesa con il governo.
De Luca “il re” ed altre bufale
In queste settimane il presidente si è spesso dichiarato in disaccordo con le linee guida nazionali sull’emergenza coronavirus, ritenendole spesso troppo permissive.
Non è la prima bufala che riguarda il presidente De Luca, personaggio al centro dei riflettori per i suoi modi spesso coloriti di esprimere le sue idee. E’ di queste ore una falsa copertina di Parisienne con il suo volto e la scritta: “Il nuovo re d’Italia”.
L’ordinanza contraffatta si aggiunge al lungo elenco di fake news sul Coronavirus consultabile QUI.
Come sempre vi consigliamo di consultare le fonti ufficiali in materia di normative, DPCM ed autocertificazioni e non inoltrare informazioni che non arrivino da fonti verificate.
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