
Di Maio: “Colpa dei governi precedenti”, ma l’UE contesta il programma di stabilità 2019
Giugno 6, 2019
“La possibile procedura di infrazione sapete cosa riguarda? Riguarda il debito prodotto dal Partito Democratico nel 2017 e 2018” cosi scrive Luigi Di Maio sul suo profilo facebook in un lungo post pubblicato il 5 giugno 2019, ma in realtà le cose non stanno esattamente cosi.
La relazione della commissione europea pubblicata ieri (5 giugno 2019) ha si come oggetto il debito italiano relativo agli anni 2017 e 2018, ma muove forti critiche al programma di stabilità 2019 presentato dall’attuale governo alla Commissione lo scorso aprile 2019, che non rispetterebbe i parametri indicati dall’unione.
Nella relazione si legge:
Sulla base dei dati notificati e delle previsioni di primavera 2019 della Commissione, l’Italia non ha rispettato il parametro di riduzione del debito nel 2018 (divario di circa il 7 ½ % del PIL) (cfr. Tabella 1). Complessivamente, la mancanza di conformità dell’Italia con il parametro di riduzione del debito nel 2018 fornisce la prova dell’esistenza prima facie di un disavanzo eccessivo ai sensi del PSC prima di considerare tutti i fattori come di seguito esposti.
e ancora nella relazione si legge:
Inoltre, sulla base sia dei piani governativi sia delle previsioni di primavera 2019 della Commissione, l’Italia non dovrebbe rispettare il parametro di riduzione del debito né nel 2019 (scarto di circa il 5% e del 9% del PIL, rispettivamente) o nel 2020 (divario di alcuni 4 ½% e 9 ¼% del PIL rispettivamente).
In parole povere, la Commissione europea contesta all’Italia non solo il fatto che le norme sul debito non furono rispettate nel 2018, ma che alla luce del programma di stabilità presentato dall’attuale governo non lo saranno, secondo le stime, nemmeno nel 2019 o nel 2020.
“Colpa dei governi precedenti”?
La stessa relazione inoltre critica la riforma pensionistica nota come “Quota Cento” messa in atto dall’attuale governo italiano, considerata una manovra che potrebbe incidere negativamente sul potenziale fattore di crescita del paese.
La possibile procedura di infrazione all’Italia quindi se messa in atto, sarebbe una decisione presa tenendo conto delle attuali politiche economiche del governo italiano, in relazione al piano di stabilità 2019.
Anche l’affermazione che “L’Italia dà (all’Europa n.d.r.) senza ricevere” riportata dalla foto del post, non è corretta. La nostra nazione ha ricevuto e riceve da tempo fondi europei che l’Italia impiega ed ha impiegato a vario titolo.
Riguardo all’affermazione che “siamo totalmente ignorati sulla questione migranti” va ricordato che al sesto incontro della commissione europea per discutere la riforma delle norme sulla questione migranti il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, non si è presentato, per la quinta volta.
Qui il link al post di DI Maio sulla “colpa dei governi precedenti”