
BUFALA – Vietato portare a scuola cibo da casa. Il bambino resterà digiuno fino alle 16.00
Settembre 26, 2017Circola su Facebook una foto di un quaderno con sopra un avviso stampato che riporta le regole in materia di refezione di una scuola.
L’immagine è questa:
Non viene riportato l’anno, ma solo il giorno da cui questo fantomatico regolamento dovrebbe entrare in vigore ovvero il 3 Novembre.
Ad indignare il popolo della rete è ovviamente la parte del testo in cui viene spiegato che il bambino ci cui genitori non si atterranno alle regole indicate resterà digiuno fino alle 16.00.
AVVISO
Dal giorno 3 novembre parte la refezione del Comune. Si ricorda che chi non è in regola col pagamento NON PUO’ assolutamente
- portare il pasto da casa
- chiedere di uscire in anticipo
E pertanto il bambino resterà digiuno fino all’uscita alle ore 16.00 .
Si ricorda inoltre, di portare da casa piatto rigido di plastica, posate, bicchiere e tovaglietta.
Questo post circola in rete dal 2014 e, a sempre in rete è possibile leggere la replica della Preside della scuola in questione pubblicata in questo articolo disponibile sul sito Corriere.it:
Tanti genitori, e a dar man forte anche commentatori occasionali, puntano il dito contro la direttrice de Riccardis. «Quella circolare è insensata e inumana». La replica della preside è ferma: «Nella circolare parla la legge. I genitori sono responsabili del fatto che non pagando la retta di refezione il proprio figlio potrebbe restare senza cibo. In realtà nessuno è mai rimasto digiuno fino alle 16.00, anche negli anni precedenti, provvediamo come si può. Solo che, mi chiedo, può andare avanti così? Madri e padri dovrebbero collaborare con l’istituto scolastico per renderlo più forte ed efficiente. E invece preferiscono lo scontro».
Nello stesso articolo la preside spiega che molti genitori iscrivono i loro figli al servizio del tempo prolungato senza pagare la retta per la refezione creando una problematica burocratica nei rapporti fra Scuola ed Ente pubblico:
Sembra quasi, letta così, che gli alunni siano costretti a restare tra i banchi e osservare il pranzo dei loro compagni senza possibilità di uscire prima da scuola. Possibile? Alcuni genitori, imbufaliti, gridano allo scandalo, sfogandosi in rete e pubblicando la circolare delle polemiche. Ma la direttrice scolastica Irene de Riccardis, da 9 anni al Bracco, spiega: «Non diciamo sciocchezze. Nessun alunno resta digiuno. Ma esiste un piano legale, e riguarda il pagamento della retta di refezione, e uno umano, per il quale ai bambini rimasti senza primo e secondo piatto provvediamo con un panino di tasca nostra. Capito in che situazione ci troviamo?». Perché si è arrivati a tanto? «Perché i genitori – dice la direttrice al Corriere – sono spesso irresponsabili. Iscrivono il proprio figlio al tempo ‘prolungato’, cioè fino alle 16 e 15, e poi non pagano per la refezione, un servizio comunale. E al Comune di Napoli devo ogni giorno dar conto del numero esatto di pasti necessari, non si scherza».
Prima di invocare una rivolta popolare perché abbiamo trovato una immagine su Facebook sarebbe bene sempre verificarne la fonte, ma anche provare a documentarsi per capire se vi è, come in questo caso, una risposta da parte di tutte le parti coinvolte.
A quanto pare quindi nessun bambino è mai rimasto digiuno fino alle 16.00.