Bufala Meningite, la Asl sbugiarda la regione PD: “L’epidemia di meningococco ha origine africana”

Bufala Meningite, la Asl sbugiarda la regione PD: “L’epidemia di meningococco ha origine africana”

Gennaio 1, 2017 0 Di bufalepertuttiigusti

meningite

Meningite: l’epidemia di meningococco ha origini africane, colpa degli immigrati!” è questo quanto afferma questo articolo del sito ITALIAPATRIAMIA, attribuendo questa dichiarazione ad una non indentificata ASL toscana, ma si tratta di una bufala.

L’articolo in questione è questo:

FIRENZE – La regione Toscana governata dal comunista Rossi, ha tentato di nascondere la verità ai suoi cittadini, negando che l’epidemia di meningococco e dunque meningite, avesse un nesso con l’immigrazione clandestina. Ma la Asl li sbugiarda:

Firenze, 7 apr – “Il vaccino tetravalente A-C-W135-Y è da tempo raccomandato a chi si reca in Paesi dove sono presenti i sierotipi di meningococco contenuti nel vaccino (es. nella zona dell’Africa sub-sahariana e per i pellegrinaggi alla Mecca), ma è utile anche in Italia perché questi ceppi hanno iniziato a circolare anche nel nostro paese”, si legge sul volantino che viene consegnato al momento della vaccinazione dalla Azienda sanitaria di Firenze – Dipartimento della prevenzione. La stessa struttura che rende disponibile online una brochure più dettagliata nella quale si rincara la dose: “[Un vaccino] quadrivalente coniugato contro i ceppi A, C, Y, W135 che viene usato anche per vaccinare coloro che si recano in aree del mondo in cui sono in corso epidemie di questa malattia es. quelle indicate come ‘cintura della meningite’ (con tanto di evidenza in rosso sulla cartina geografica, ndr)”.

Sulla suddetta brochure è indicato l’aggiornamento a febbraio 2015 eppure, incredibilmente, un altissimo dirigente della sanità toscana come Gabriele Mazzoni – nell’affanno di smentire le evidenze dell’origine immigratoria dell’epidemia di meningite, presentate a suo tempo proprio su queste colonne – esattamente un anno dopo si profondeva in dichiarazioni e interviste tranquillizzanti, negando l’insistenza del ceppo C, responsabile dell’incubo epidemico toscano, nella stessa cintura della meningite. Come scrivemmo recentemente su queste colonne, la situazione appare destinata soltanto a peggiorare, dal momento che ormai l’80% del flusso immigratorio diretto in Italia ha origine proprio nella cintura della meningite, e il medesimo flusso è quasi raddoppiato nel primo trimestre appena trascorso rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

A peggiorare le cose, molto verosimilmente, il “modello toscano” dell’accoglienza, promosso dal governatore Enrico Rossi in persona, che originariamente prevedeva poche persone concentrate in tanti luoghi diversi, e che sotto la pressione dell’emergenza è diventato di fatto molte persone distribuite ovunque, i cui riflessi sulla diffusione della malattia sono fin troppo facili da immaginare

Innanzitutto l’articolo che sembra riferirsi ai recenti casi di meningite riscontrati in Italia è in realtà datato 7 Aprile e non è quindi recente.

Ma analizziamo l’articolo per gradi:

  1. Attualmente in Italia non esiste una epidemia di meningite, ma sono stati riscontrati alcuni casi isolati. Come è logico la situazione è strettamente sotto osservazione, ma non allo stato attuale non esiste una epidemia di meningococco.
  2. Le ASL sono numerate, quale ASL toscana avrebbe dichiarato che sono gli immigrati la causa di questi casi di meningite? L’articolo non lo dice, ovviamente per evitare di poter verificare la notizia.
  3. Viene fatto riferimento unicamente ad un volantino che non fa altro che consigliare la vaccinazione per chi si reca in alcune aree del mondo in cui è possibile contrarre la malattia. Ma questo non vuol dire che i migranti che arrivano in Italia abbiano portato il virus.
  4. Come lo stesso articolo ricorda Gabriele Mazzoni, dirigente sanitario in Toscana ha smentito il nesso fra questi casi di meningite ed il flusso migratorio.

Si tratta quindi in un articolo che punta a fare disinformazione ed allarmismo sfruttando i recenti casi di cronaca.