
BUFALA: GERMANIA TUTTI GLI IMMIGRATI SARANNO RIMANDATI IN ITALIA
Maggio 21, 2016BUFALA: GERMANIA “TUTTI GLI IMMIGRATI PROVENIENTI DALL’ITALIA SARANNO RIMANDATI LI”
Gli immigrati che non riusciranno ad avere diritto di asilo in Germani non saranno rimandati in Italia, ma verranno trattati secondo la normativa vigente in materia di immigrazione ed asilo politico. La bufala diffusa da vari siti che ne cambiano i protagonisti da “immigrati” a clandestini” annunciano che:
“I richiedenti asilo che sono arrivati in Germania transitando per l’Italia, non rischiano un trattamento disumano e umiliante se rientrano in quel Paese”
Di per se questa frase non vuol dire niente, ma è solo un ovvia constatazione. La legge prevede che gli immigrati che risultino essere non in regola con il permesso di soggiorno siano espulsi e rimpatriati nel loro paese d’origine. Per la legge non ha nessuna importanza il paese attraversato prima di giungere in Germania (o altrove), ma si fa riferimento (ovviamente) solo al paese d’origine del clandestino.
Per cui gli immigrati che giungano in Germania attraversando l’Italia se in regola con i requisiti potranno chiedere regolarmente l’asilo, mentre quelli che risulteranno clandestini saranno rimpatriati nel paese d’origine secondo la normativa vigente.
ECCO IL TESTO INTEGRALE DELLA BUFALA:
Il tribunale amministrativo del Nordreno-Vestfalia ha dichiarato legittimo il rimpatrio di richiedenti asilo in Italia: “I richiedenti asilo che sono arrivati in Germania transitando per l’Italia, non rischiano un trattamento disumano e umiliante se rientrano in quel Paese”, e’ scritto nella sentenza resa nota oggi. Un giovane ghanese, che secondo i trattati di Dublino doveva essere rimandato in Italia, aveva fatto ricorso al tribunale. Per i giudici, in Italia “non esistono carenze di sistema nei procedimenti per l’asilo” e le mancanze che esistono non sono tali da far temere un trattamento disumano e umiliante nel senso della Carta dei diritti dell’Ue.
Questa sentenza è molto importante, perchè spalanca le porte all’espulsione dalla Germania di tutti quei migranti che sono arrivati dall’Italia, in Italia sono stati identificati, come dovrebbe prevedere la legge, e poi sono fuggiti in Germania.
“Dovrebbe” perchè l’uso del condizionale è d’obbligo: nel 2014 e nel 2015 non meno di 100.000 sbarcati dall Libia non sono stati identificati secondo criteri che consentano di stabilirne con certezza l’identità, partendo dalle impronte digitali. Mentre ora, nel 2016, sì, e quindi dovessero provare ad arrivare in Germania, è certo che la polizia tedesca li individuerebbe e li respingerebbe tutti di nuovo qui. Ad oggi, comunque, secondo le autorità di polizia tedesche sono presenti in Germania almeno 50.000 migranti arrivati clandestinamente dall’Italia. Questi, di sicuro saranno espulsi, sulla base della sentenza del tribunale tedesco resa pubblica oggi.
Problema non da poco, per il governo Renzi, se si pensa che sono attesi dalla Libia non meno di 300.000 africani, questa estate. Ma i guai non finiscono con la sentenza tedesca di cui sopra.
“Il governo di Roma – scrive sul quotidiano economico francese Les Echos (l’equivalente del Sole 24 Ore in Francia) il corrispondente Olivier Tosseri – ha ormai preso atto del fallimento del ‘piano Juncker’ di ripartizione dei 160 mila richiedenti asilo presenti in Italia ed in Grecia: appena 591 migranti hanno lasciato i centri di accoglienza italiani, che attualmente sono affollati da circa 110 mila persone mentre si teme un deciso peggioramento della situazione con l’arrivo della bella stagione che favorisce gli sbarchi dei migranti sulle coste italiane”.
Quindi, per la stampa francese 110.000 africani – da espellere verso i loro paesi d’origine – attendono in Italia e altri 300.000 invece sono in arrivo, secondo quanto dichiarato, ad esempio, dal ministro dell’Interno dell’Austria settimana scorsa.
“Se da un lato l’Europa e’ assai avara di solidarieta’, dall’altro continua a fare pressione sull’Italia perche’ apra nuovi hotspot – prosegue Les Echos -, quei centri in cui i migranti appena arrivati dovrebbero essere identificati e selezionati, e da cui in Italia cercano a tutti i costi di scappare e molti ci riescono. Impiantati sulla terraferma, finora si sono rivelati ardui da gestire, cosi’ il ministro dell’Interno italiano Angelino Alfano ha avuto un’idea: perche’ non aprirli in mare, a bordo di navi?”
Da notare che l’identificazione in mare non è un’idea di Alfano, ma una proposta della Lega espressa già due anni fa…